È attualmente in corso presso la sede veneziana della Fondazione Prada, a Ca’ Corner della Regina, la mostra Monte di Pietà, curata dall'artista svizzero Christoph Büchel, noto per le sue installazioni provocatorie e complesse, spesso caratterizzate da un’acuta critica sociale e politica. Le sue installazioni includono spesso ambienti ricchi di dettagli, come spazi ricreati minuziosamente per rappresentare fenomeni sociali complessi, e non fa accezione l'esposizione curata a Venezia che si propone come un’esplorazione immersiva sul concetto di debito, sul suo ruolo nella società e sulla connessione con il potere politico e la cultura.
Il tema e il titolo della mostra si collegano strettamente alla storia del palazzo: dal 1834 al 1969 Ca’ Corner della Regina ospitò infatti il Monte di Pietà di Venezia, istituito nel 1806. Divenuto un luogo centrale per il credito e la gestione economica a Venezia, il palazzo ora si lega intimamente alla complessa rete di riferimenti spaziali, economici e culturali evocati dalla potente narrazione costruita dall’esposizione di Büchel. Concepito come un banco dei pegni in fallimento disposto nella struttura originale del Monte di Pietà di Venezia, l’allestimento comprende una commistione di oggetti di lusso e quotidiani, piattaforme online e criptovalute, opere d’arte e documentazione storica, che mirano a coinvolgere il pubblico in un’esperienza che possa essere al contempo una riflessione sulle intersezioni tra passato e presente, tra storia e contemporaneità e un ragionamento sulle complesse relazioni tra denaro, potere e creatività.
L'artista vuole stimolare questa riflessione attingendo anche a un ricco patrimonio artistico e figurativo, ponendo in mostra affisse alle pareti di un ufficio del ricostruito monte dei pegni, anche rappresentazioni dell'imago pietatis e del pignoramento (per esempio l’olio su tela attribuito a Giovanni Battista Bertucci il Giovane conservato nella collezione della Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza).
Foto: Christoph Büchel, Monte di Pietà, 2024, particolari dell'esibizione, Fondazione Prada, Venezia © Marco Cappelletti
La dimensione storica è evocata da foto e documenti ottocenteschi riguardanti il Monte di Pietà di Venezia, ma soprattutto dall'imponente allestimento di una stanza deputata ad archivio storico, sulle cui scansie in legno si affollano i monumentali registri di contabilità provenienti dall'Archivio Storico del Banco di Napoli. Nati come strumenti con un'immediata funzione pratica (quella di registrare i movimenti di denaro delle varie operazioni finanziare svolte presso il Monte), questi registri – così come quelli di altri Monti altrettanto imponenti e ricchi – non sono solo liste di cifre, ma anche testimonianze storiche che riflettono la complessità dei rapporti sociali ed economici e immortalo la relazione tra persone, denaro e solidarietà, dove il denaro diventa simbolo di speranza, sostegno e fiducia. Ogni annotazione racconta un legame profondo tra l'ente, i suoi funzionari e i cittadini, offrendo una testimonianza unica di come il credito solidale e il prestito di piccole somme di denaro abbiano plasmato la vita economica e sociale di una collettività, rispecchiando il delicato equilibrio tra necessità e opportunità, tra valore materiale e relazioni umane.